Speleo Club Ribaldone - Genova

26/03/2005: Grotta di ISO12

-Ritorno sul luogo del delitto ^____^
Sabato 26 Marzo 2005

Partecipanti: Riccardo, Alessandro (G.S. Ribaldone) Claudio, Erica, Juri, Stefania (G.S.Martel) + Fabio.

Appuntamento ore 15.00 direttamente all’ingresso della grotta. Ovviamente non siamo in orario, ma quando mai?

Riusciamo ad avviarci all’ingresso per le 16. Entriamo e siamo già alla prima strettoia che comunque è fattibile. Proseguiamo per il Ramo del Bedano, altrimenti definito Ramo delle bestemmie ^__^” chissà perché…ovviamente ben presto ce ne rendiamo conto…la carburina è da togliere altrimenti non si passa. Stefania, nel fare retromarcia schiaccia Fabio contro la parete mentre gli altri passano da sotto, che ovviamente risulta più facile…no comment…Proseguiamo verso il Conci. Ale passa in libera, la Riki lo segue, e a ruota Fabio, neofita deve affrontare il famigerato Conci. A ruota lo seguono Stefania, Juri e Riccardo. Arrivati dall’altra parte Fabio decide di tornare indietro, effettivamente come prima esperienza affrontare il Conci non è il massimo. Così Claudio si ferma ancora prima di passarlo e Riccardo e Fabio tornano indietro verso l’uscita. Stefania e Juri proseguono verso la Sala del Trono per raggiungere Erica e Alessandro. Dopo essersi rotolati un po’ nella sabbia (ma noi ce le dobbiamo proprio cercare???) si torna indietro. Si riaffronta il Conci e siamo sulla via del ritorno. Se non che Alessandro ha una delle sue “brillanti” idee. Decidiamo di passare dal Ramo del Fiume senza stelle per poi arrivare al sifone e tornare indietro. Il lago temporaneo pero’ che solitamente si forma è assente e possiamo proseguire per il Ramo Elefanti. Alessandro ci avvisa che ci sarà da faticare parecchio perché si sono un paio di passaggi parecchio stretti e forse è preferibile togliere gli imbraghi. Oramai rassegnati togliamo imbraghi e carburine e ci prepariamo ad affrontare il passaggio. Prima pero’ dobbiamo affrontare un passaggio in contrapposizione bassissimo e sospesi sull’acqua, ovviamente con imbraghi e carburine già in mano. Ci vuole tutto che Alessandro non ci chieda di affrontarlo cantando anche l’inno nazionale con la mano sul cuore…Nonostante tutto passiamo incolumi, chi con un piede bagnato, chi con qualche testata ma alla fine arriviamo a destinazione. La strettoia è …cazzarola… STRETTA!!! Ma non solo! Eh, no! Perché a noi le cose facili non piacciono. Già che ci siamo che sia anche fangosa! Ale inizia ad affrontarla, ma il fango è davvero troppo. Decidiamo di tornare indietro. Riaffrontiamo il passaggio in contrapposizione altrimenti detto “ogni tre bestemmie ce n’è una in omaggio” e torniamo verso l’uscita. Rimettiamo gli imbraghi per non avere la menata di portarseli appresso in mano e Ale trova un altro passaggio. Cioè…non solo abbiamo affrontato tutto cio', ma era pure la strada sbagliata! Togliamo di nuovo gli imbraghi e saliamo verso il passaggio che ci condurrà al Ramo Elefanti e poi all’uscita. Ale per primo, dietro di lui Erika, poi Stefania e chiude il gruppo Juri. Prima strettoia simpaticamente nell’acqua. Viene passata incolume. Seconda strettoia, casco avanti, ma si passa. Anzi, Stefania, sempre dubbiosa di far passare il suo culone (che solo l’ ombra pesa una ventina di chili) inizia pure a dire “Ale, ci hai messo quasi paura, ma è fattibile” Ovvio…ultime parole famose…Strettoia bastarda appena finita la frase e Stefania inizia pensare di dover chiamare la squadra disostruzioni. E farsi saltare in aria con tutto il Ramo Elefanti. Dice ad Ale di tornare indietro. Quando arriva Stefania è simpaticamente con la testa tra fango e acqua, una concrezione piantata in un’anca, un braccio incastrato, un’altra concrezione che le ostruisce lo sterno e con tutto cio’…le scappa pure la pipì! Ma non demorde! All'urlo di "DEVO PASSARE, DEVO SCRIVERE IL PEZZO SUL SITO!!!" e con l’ausilio dei consigli di Alessandro alla fine, contro ogni legge fisica, riesce a passare e finalmente c’è solo l’ultima strettoia da affrontare ma sembra che la peggiore oramai sia passata. Juri inizia a scalpitare per uscire. Piancavallo ha lasciato il segno, e quando Juri vede l’acqua inizia a somigliare ad un gatto. E infatti l’ultima strettoia è totalmente nell’acqua e nel fango. Ma si! Tanto oramai siamo prossimi all’uscita! Pezzettino da scendere con l’ausilio di una corda a nodi. Scende Ale che ovviamente non riscontra il minimo problema (grrrr!!!) Scende la Riki che inizia a temere di schiacciare Alessandro che la sta aspettando sotto. Qualche gridolino ma niente di piu’. Scende Stefania che decide di andare in contrapposizione sulla parete per agevolarsi la discesa se non fosse che…la parete finisce!!! E lei si ritrova aggrappata ad un nodo con i piedi a 20 cm da terra ma pensando di essere ad un’altezza pari al K2.
Pochi passi e siamo fuori. Gli altri dall’altra parte del fiume ci aspettano oramai da almeno 4 ore. Vediamo le Tikka che illuminano le fasce da risalire per arrivare alle macchine. Finalmente, dopo gli ultimi sforzi infangati dalla testa ai piedi, stanchi e bagnati riusciamo a cambiarci. Non prima di aver fatto una foto alle facce in condizioni pietose. Ennesima uscita divertente (a posteriori!!!) di un gruppo sempre piu’ solido, e in crescita grazie anche al nuovo acquisto.